PAROLE UTILI PER FREELANCE

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Questo articolo di blog non è un vero articolo, ma la trascrizione della newsletter che ho inviato nel mese di ottobre, 2021.

E’ stata una newsletter diversa dalle altre, risultato di diversi incontri avvenuti durante il mese di Settembre in occasione dell’evento “Settembre is the New Gennaio”.

Durante quest’occasione avevo creato degli slot di tempo per delle consulenze gratuite.

Il risultato è stato sopra alle aspettative, come potrai leggere dalle parole sotto. Pertanto ho deciso di crearne un contenuto fruibile a tutti e in ogni momento.

Buona lettura 💚

Caro freelance,

spero che questo secondo inizio dell’anno sia cominciato con il botto!

Non nego che per me sia stato un po’ faticoso: complice la grossa mole di lavoro di settembre, in cui ho dovuto preparare l’ultimo trimestre del 2021 ed altri imprevisti personali che, quando si lavora, non bisogna mai sottovalutare.

Ora, però, ti voglio raccontare una cosa stupenda avvenuta il mese scorso, che riguarda l’iniziativa “Settembre is the new gennaio”. In questa occasione avevo dedicato delle giornate ad alcune consulenze gratuite rivolte a chi aveva bisogno di parlare di marketing, comunicazione ma anche altro (se te lo sei perso, ho lasciato la news nella mia area regali).

Perché dico stupenda? Lo dico per quello che è successo.

In primis, le diverse call gratuite sono andate letteralmente a ruba: infatti in un paio di giorni tutti gli slot erano prenotati.

Ma la vera rivelazione l’hanno rappresentata le persone che ho incontrato e quello che, attraverso loro, ne è emerso.

Voglio parlartene in questa email perché sono convinta che queste parole potranno aiutare anche te.

Sono venute da me quasi esclusivamente donne (e questo ci sta visto il mio target sui social) di un’età compresa tra i trenta e i sessant’anni.

Dal nord al sud, con interessi e attività tra le più disparate (dall’insegnante di yoga fino alla pittrice, dalla consulente di servizi all’artigiana).

E’ stato interessante notare che nonostante i loro interessi e le loro attività fossero diversi tra loro, emergessero dei punti in comune:

 

1- Qualcosa che le bloccava

Alcune di loro avevano un business appena avviato (una start-up), altre erano in procinto di spiccare il volo, eppure c’era qualcosa che non permetteva loro di sentirsi “pronte”: un sito in cantiere, la scelta dei social, quel freebie (regalo all’interno di un funnel) non ancor terminato…

All’inizio, infatti, è davvero dura mostrarsi, uscire allo scoperto con la propria attività: non ci si sente mai abbastanza pronte e sicure.

Credo che in molti casi, come mi è capitato personalmente di notare, non si tratti di un problema esterno, ma piuttosto interno: quello di trovare la fiducia per lanciarsi, essendo sicure che le proprie gambe sorreggeranno e permetteranno di andare avanti nel migliore dei modi.

E per quanto riguarda il voler “uscire per bene”, non vi preoccupate: la vostra idea di attività cambierà ed è giusto che sia così.

Il sito fatto oggi, ad esempio, tra un anno sarà obsoleto, in quanto la professionista di domani sarà diversa da quella di oggi, perché durante la strada percorsa sarà passata in mezzo a mille situazioni che l’avranno cambiata.

Quindi spicca il volo e sii te stessa!

 

2- Il bisogno di un confronto

Questo aspetto lo sento molto sulla mia stessa pelle, perché anche a me è capitato di non aver ricevuto il giusto confronto.

Parlo di quel preciso momento che arriva subito dopo all’essere pronte, in cui ci sei, ma vorresti un ultimo ok da qualcuno che ne sappia più di te, perché è già passato per quella strada.

Cinque anni fa avevo ben chiara la mia idea di business, cosa fare e come, ma dentro di me una vocina continuava a dirmi “fatti dare l’ok da qualcuno che ne sa, giusto per essere più tranquilla”.

A Verona c’era (c’é) una donna, una sorta di guru del marketing e del coaching, che offriva una prima consulenza a una bazzecola: perfetto!

Le inviai il mio progetto e lo feci con il cuore in mano, come fa chi sta rivelando il suo più intimo segreto, quindi la chiamai per sapere qualcosa e le riscrissi per vedere cosa fare: non mi degnò mai di una risposta.

Lo so, la Carol di oggi direbbe alla Carol di allora di essere forte e determinata: fottine e vai avanti! E se proprio proprio chiedi a qualcun altro.

Ma la Carol di ieri era diversa e in quel momento la mia idea di business era ancora “piccola”, non adulta per poter affrontare una così forte indifferenza.

Per fortuna non mi arresi, continuai e mi lanciai lo stesso. Tuttavia, lo devo ammettere, quella prima cicatrice è rimasta, prova ne sono queste mie parole.

Questo per dirti una cosa fondamentale: non sei sola! Ci passiamo tutti in questa fase e credo che sia umano e normale.

E ti dirò di più: aver potuto dare i miei consigli a chi tra di loro si trovasse in questa fase per me è stato davvero liberatorio.

Ora so che loro potranno continuare il loro percorso senza questa prima cicatrice e con più fiducia nel loro progetto.

Ragazze, aiutiamoci! Siamo tutte nella stessa barca. Tutte percorriamo più o meno gli stessi passi. E se siamo più avanti di una nostra collega, fermiamoci e incoraggiamola. Non c’è bisogno di riempirsi la bocca di parole come “sorellanza”, o scrivere mille post in merito se poi si aiutano solo le nostre solite quattro amiche, o si pensa sia una perdita di tempo sostenere ed incoraggiare chi, almeno al momento, non può pagare il tuo servizio.

 

3. Il senso di inferiorità

Qui mi rivolgo a chi, invece, è indietro e guarda le colleghe che si trovano più avanti vedendole come se fossero avvolte da un’aureola di santità.

Addirittura una ragazza mi ha detto: vorrei essere sicura e chiara come te.

Cara lei! A momenti muoio dal ridere.

Partendo dal presupposto che non si è mai arrivate una volta per tutte, se si ritiene di essere arrivate allora c’è qualcosa che non va, almeno secondo il mio pensiero. Infatti ricorda che quelli che oggi ti sembrano arrivati, hanno fatto il tuo stesso percorso e ora stanno attraversando solo un’altra fase, con problemi e blocchi diversi dai tuoi.

Quindi tu non sei indietro, ma stai solo percorrendo quel pezzo di cammino.

Arriverai in fondo? Non è un problema che ti devi porre adesso. L’importante è partire bene.

 

Chiudo questa mia analisi relativa a questi incontri con un’ultima riflessione sull’iniziativa. Chi mi segue da un po’ sa che sono sia antropologa che economista e, che ci crediate o no, in entrambe le materie si studia la “teoria del dono”.

Non vi farò il pippone in merito, ma voglio porre l’attenzione sull’importanza del dono come elemento che crea e allo tesso tempo mette in circolo relazioni.

Questa iniziativa è nata come un mio dono verso il cosmo, visto che non potevo sapere in anticipo chi l’avrebbe ricevuto.

Ed io stessa in cambio porto a casa queste tre perle sopra descritte, che sono sicura andranno a cambiare il mio percorso professionale – oltre a ciò ho avuto modo di conoscere delle persone davvero belle!

Perle che ricondivido con te attraverso questa email: leggila e falle tue.

Sta a te, ora, creare un piccolo cambiamento per far sì che il loro effetto continui anche su altri.

Lo so, questa è un’email diversa dal solito, ma come ti ho detto ad un cambiamento risponde un altro cambiamento.

Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi

Ti auguro una buona vita

Carol

 

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1 commento su “PAROLE UTILI PER FREELANCE”

  1. Leggendo questo articolo, mi ci sono rivista in diverse parti. Forse ho capito chi è la guru di cui parli perché, FORSE, è la stessa a cui anche io inviai la mia idea di business per un check…proprio come te e, proprio come te, non ho ricevuto neanche un mezzo: “Fa acqua da tutte le parti”…
    Hai ragione: avere qualcuno che ti ascolta, che ti prende sul serio, che si prende il tempo per te è davvero importante. Ma è anche, secondo me, un diritto come cliente pagante.
    Fin troppi “guru” considerano i clienti fatture in entrata. Perché “devono scalare, scalare, scalare… e fare soldi”….
    A me è capitato con una guru online: le feci una domanda per sbloccare una mia situazione. A me non rispose direttamente ma per sé stessa, in seguito a quella domanda, ci costruì un funnel che la fece guadagnare 77.000€ …. (con tanto di stories su Instagram per vantarsi della cosa).
    Questa non è etica e professionalità, secondo me.
    Ed è vero: quando sei agli inizi, trovare gente seria che ti ascolti è quasi più importante del piano marketing in senso stresso.

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